Recensioni spettacoli teatrali/eventi
Scritto da Ilaria Guidantoni
Mercoledì 21 Novembre 2012
Dal 20 novembre al 2 dicembre. Uno spettacolo garbato, ben recitato, sostenuto soprattutto dall’interpretazione brillante e naturale della protagonista. Grande finezza scenografica nella ricostruzione della casa, simbolo dei confini dell’io e fulcro del testo per la quale si ride, in modo leggero e gustoso prima; più amaro dopo, fino a commuoversi con tenerezza. Una favola di Natale. Ogni tanto c’è bisogno di storie a lieto fine, dove la proposta non è un idillio, ma l’amore per le piccole cose…a cominciare dai nostri difetti.
Associazione culturale La Pirandelliana – L’Incredibile s.r.l. presenta
Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato in
TANTE BELLE COSE
di Edoardo Erba
con Valerio Santoro e Carlina Torta
scene Matteo Soltanto
costumi Giuseppina Maurizi
luci Adriano Pisi
musiche di Cesare Cremonini
regia Alessandro D’Alatri
Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto nelle loro case finché gli oggetti non le sommergono. Fare ordine è iniziare a ritrovare sé mettendosi in ordine. Di persone così se ne contano a milioni. In America si chiamano “hoarder”.
Orsina, la protagonista della storia, è una “hoarder”. Fa l’infermiera a domicilio e non è cosciente del suo disagio, ma mette a disagio i vicini, che mal sopportano la sua mania di accumulare e la ritengono responsabile della sporcizia e degli olezzi della palazzina. Goffa e un po’ maldestra, in un modo ilare, ingenuo ma non impacciato, Orsina è perfino brillante e sembra voler aiutare Aristide, pauroso perfino di un’iniezione.
Ognuno si specchia nelle debolezze dell’altro senza riconoscere le proprie. A poco a poco si disegnano due regni umani, i maligni e i generosi. I due protagonisti sono della seconda specie e sembrano confermare il fatto che il bene abbia bisogno del male per scoprirsi e distinguersi. Aristide ed Orsina, per aspetti e in modi diversi, sono della natura di coloro che si prendono cura degli altri. Prendendosi cura degli altri e degli oggetti, anche di quello che altri scartano – la domenica nei cassonetti si possono fare affari – finiscono per curare l’altro e loro stessi. E’ questo il messaggio più bello e dolce che ci lascia questa commedia solo all’apparenza frizzante e leggera. A turno si aiutano e si sostengono.
La recensione integrale su Saltinaria.it
Scrive Lucilla, dopo la serata e avendo letto la recensione di Saltinaria
RispondiElimina"Deliziosa commedia, una piccola scoperta che senza Saltinaria non avrei fatto, pur conoscendo l'interprete.
Come sempre con la tua recensione hai colto nel segno e hai svelato l'essenza della stravagante Orsina, in realtà un essere in qualche modo superiore, perché dotato di una sensibilità tutta sua, che Aristide comprende fin dal primo incontro tra stupore e pudore e, alla fine, spiega ai 'cattivi'.
Ed è anche una bella rivincita su costoro: il ritrovamento della preziosa scatola di francobolli conservati 'a scopo di lucro' e non per amore da collezionista è il giusto risarcimento finale per un'anima candida che ha trovato la sua improbabile anima gemella.
Mi è piaciuta molto anche quella montagna di carabattole così ben abbuiate; hai notato la luce 'polverosa' che illuminava i personaggi e le cose?
E incuriosiva quel che si nascondeva dietro, chissà che tesori! Deliziosa pure quella danza sgangherata al suono del mangiadischi".