martedì 20 novembre 2012

Maurizio Valenzi, lo sguardo sul Mediterraneo - La mostra romana racconta un sindaco pittore


Eventi culturali
Lunedì 19 Novembre 2012 

Dal 7 al 28 novembre. Un centinaio di opere tra acquarelli, olii e disegni raccontano la passione per l’arte di Maurizio Valenzi, intellettuale e uomo politico, animato da entusiasmo e coraggio. Nato a Tunisi dove si è formato nell’arte – ebbe per un periodo uno studio a Roma con Antonio Corpora – è stato sindaco di Napoli dal 1975 al 1983. Scomparso nel 2009, oggi la figlia Lucia, presidente della Fondazione Valenzi, è custode e promotrice dell’opera e della figura del padre.

Un personaggio da riscoprire legato alle molte sfaccettature del Mediterraneo. Nato nella capitale tunisina nel 1909 da famiglia ebrea di origine livornese, amava – ci ha raccontato la figlia – le cose belle, non esteticamente frivole, ma l’armonia e la vitalità che il bello trasmette. Mangiar bene, abitare una bella casa, godere dell’arte. Fu influenzato dalla pittura e dalla cultura francese di Matisse e dei surrealisti come dei pittori tunisini Jules Lellouche e Moses Levy (altro artista ebreo di origini livornesi nato a Tunisi). Fu anche intellettuale impegnato in prima linea pagando di persona la sua politica attiva. 
Aderisce al partito comunista tunisino e nel corso della guerra di Spagna è a Parigi nella redazione de’ “La Voce degli Italiani” di Giuseppe Di Vittorio. Nel 1941 è arrestato, torturato e condannato all’ergastolo dal regime fascista di Vichy e rinchiuso nella prigione di Sidi Kassem, in Algeria. Di questo periodo in mostra i ricordi nei disegni, la cui tristezza traspare dai segni nervosi e da quei volti appesi ad una speranza sempre più fioca. La sua arte non si ferma nemmeno dentro una cella.
Viene poi liberato dagli alleati nel marzo del 1943 ed inviato a Napoli dal PCI per preparare l’arrivo di Palmiro Togliatti dall’Unione Sovietica. Inizia così la sua lunga carriera politica di senatore, consigliere comunale e sindaco. La sua produzione è sterminata e il disegno è un gustoso, arguto, ironico, a volte doloroso – a mio parere – in altri casi divertito diario quotidiano.

La recensione integrale su Saltinaria.it


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