martedì 13 novembre 2012

In Tahrir - Wake up! al Teatro Tor Bella Monaca di roma

Teatro Tor Bella Monaca 15 novembre ore 21.00

Da WAKE UP! bagliori dalla primavera araba

IN TAHRIR

di Riccardo Fazi (Muta Imago)
regia Claudia Sorpreso Chiara Caimmi e Riccardo Fazi

La Primavera araba ritorna a teatro e nella vita di chi guarda ‘da occidente’ con il racconto istintivo, frammentato e polifonico di "In Tahrir" di Riccardo Fazi (Muta Imago) che, con grande forza poetica e con un suggestivo impianto visivo e sonoro, porta in scena le prospettive, le storie, le speranze, le miserie e le manipolazioni di una primavera di libertà. Un evento progressivo di avvicinamento a Piazza Tahrir, un’esperienza artistica che vivremo personalmente il

A trattenere e attraversare un tempo e un luogo, solo apparentemente lontani, a cui non possiamo non appartenere, contribuiranno anche le letture di The Protester di Magdalena Barile e Non le dispiace se bevo di Renato Gabrielli. Due dialoghi provocatori e controversi che – attraverso una mappa dei racconti e dei modi di raccontare le rivolte arabe a distanze e con scale molto diverse – faranno da apripista a In Tahrir di Riccardo Fazi. Così saremo catapultati nel luogo simbolo della rivoluzione araba mediante visioni, incubi fatti di oscurità, deflagrazioni e sonorità in crescendo che immergeranno il teatro nell’atmosfera cupa e agghiacciante dell’ondata di rivolte che ha scosso il Cairo nella notte del 2 febbraio 2011. Con In Tahrir parte il racconto della giornata più importante della protesta egiziana che arriva direttamente dalle voci e dagli sguardi di chi la sta vivendo in prima persona attraverso i cellulari, i computer, le macchine fotografiche, i tweet, i social network, i post su internet. Un racconto discontinuo e interrotto che si sovrappone fino a sostituirsi a quello dei canali ufficiali: “questo per noi è stata la rivoluzione araba, questo arrivava nelle nostre case da laggiù – commenta Riccardo Fazi – e questo abbiamo deciso di utilizzare per raccontare una giornata particolare, vista dal basso di una piccola storia, come sicuramente ce ne sono state migliaia, e come forse l’avremmo vissuta noi se fossimo stati lì”. La serata si avvale del coordinamento di Lisa Ferlazzo Natoli (lacasadargilla).In Tahrir, The Protester e Non le dispiace se bevo – proposte in forma di work in progress della durata di circa venti minuti, si inseriscono nel progetto Wake Up! – bagliori dalla primavera araba, sei brevi letture/performance presentate con grande successo al Teatro Argentina lo scorso 4 ottobre, per raccontare la Primavera araba, le lotte, la speranza, la morte e la paura, ma anche l’amore e la voglia di cambiamento del popolo egiziano. Sei scritture diverse, sei inediti corti teatrali curati da giovani autori e attori della nostra scena teatrale e che, con “uno sguardo da occidente”, si sono cimentati nella scrittura, nell’interpretazione, nella narrazione e nella messinscena dell’evento che ha rivoluzionato il mondo e ridefinito il significato di spazio pubblico. Ricordiamo tra gli altri anche La bandiera di Michele Santeramo; Maledetta primavera di Enrico Castellani; Scorrere, una rivoluzione origliata di Alessandro Berti.





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