lunedì 25 febbraio 2013

La casa della nonna - Teatro dei Conciatori (Roma)


Ben interpretato da entrambe le attrici che svelano un buon affiatamento. Un testo forte, che strattona lo spettatore e non può lasciare indifferenti di fronte a quel fiume in piena di sentimenti taciuti e repressi, che nella parola scurrile trovano il loro sbocco liberatorio.

Produzione Gruppo Iarba - Gria Teatro presenta in prima nazionale
LA CASA DELLA NONNA
scritto e diretto da Nino Romeo

con Graziana Maniscalco, Gianna Paola Scaffidi, Nino Romeo

scene e costumi Umberto Naso

luci Giovanna Bellini

musiche Lennon/MccCartney/Harrison

aiuto regia Salvatore Valentino


I funerali, si sa, come i matrimoni, le comunioni e i battesimi, sono momenti topici per raccontare una famiglia o quel che ne resta, dove male e bene, grottesco e ridicolo, tenerezza e nostalgia e tanto altro ancora si rivelano, magari a poco a poco. E' così che a partire da quelle situazioni ingessate che prevedono, soprattutto al sud, un rituale inappuntabile che le persone inamidate nei loro paramenti, cercano delle crepe per rompere il guscio e poter uscire finalmente allo scoperto. Cinema e teatro ce l’hanno raccontato in tutti i modi eppure il tema ha sempre qualcosa di nuovo.
Due donne nell’oscurità di un gioco di luci ben dosato, che dona a tutto lo spettacolo un sapore leggermente claustrofobico che non si dipana neppure quando le sorelle affronteranno la loro nuova vita per strada alle prime luci dell’alba, si preparano per il funerale della nonna. "La casa della nonna" è una commedia dei risentimenti: dopo anni, Maria Grazia (che ha scelto un nome alternativo per il proprio diario, Enotria, sebbene astemia) e Grazia Maria (alias Ausonia) – i genitori per non scontentare le due nonne hanno messo i due nomi e a tutte e due le figlie - si incontrano nella casa della nonna, morta da poche ore. 

La recensione integrale su Saltinaria.it

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