Federica Di Martino: la disciplina del lavoro sul corpo
Scritto da Ilaria Guidantoni Sabato, 20 Gennaio 2018
Compostezza, lucidità, un’eleganza sorprendente che nasconde la violenza della donna, del femminile, non solo di una donna, facendo a meno dell’aggressività. E’ questo il senso del personaggio interpretato da Federica Di Martino ne “Il Padre” di August Strindberg per la regia di Gabriele Lavia, che ha debuttato al Teatro della Pergola di Firenze. A quasi due anni di distanza dall’ultima intervista, rincontriamo l’attrice in un contesto completamente diverso: Federica ha la stessa determinazione, partire dal lavoro sulla corporeità per assumere quanto più possibile il personaggio che mette in scena, lasciando da parte se stessa.
Co-protagonista con il regista nella parte della moglie, l’ho incontrata nel foyer del teatro a quasi due anni di distanza. La prima volta è stata in occasione della stagione 2016 delle tragedie greche a Siracusa, impegnata nell’Elettra di Sofocle per la regia di Gabriele Lavia, nella quale interpretava Elettra stessa.
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