lettura scenica di "APOCALISSE
NELL'ARTE", pièce teatrale DI
vALENTINO ZEICHEN, CON ANNA RITA CHIERICI E FRANCESCO SICILIANO
Biennale SESSION /Biennale Arte Venezia 2017
Sabato
21 ottobre 2017 dalle ore 15.00 alle 17.30,
Sala
d’Armi G piano terra - Arsenale
La
casa del Poeta. In memoria di Valentino Zeichen
La
Biennale Session/Biennale Arte Venezia 2017 ricorda Valentino Zeichen.
Nell’ambito della Giornata di studio sul
poeta scomparso nel 2016, in programma sabato 21 ottobre dalle ore 15.00 alle
ore 17.30 nella sala d'Armi G dell’Arsenale nella prestigiosa Biennale Sessions, va in scena un estratto dell’originale lettura
scenica dell’opera di Valentino Zeichen APOCALISSE NELL’ARTE, per l'adattamento
e la regia di Anna Rita Chierici, interpreti Anna Rita Chierici e Francesco
Siciliano. "Apocalisse nell'arte – spiega Anna Rita Chierici - è un dialogo in forma teatrale pubblicato nel
2000 dalle Edizioni della Cometa in cui si ravvisa la visione apocalittica di Zeichen
sul mondo dell'arte contemporanea. La pièce origina da un fatto di cronaca
realmente accaduto a fine anni novanta del secolo scorso quando lo stato
olandese, abituato a incentivare e sovvenzionare la creatività dei propri
artisti in cambio delle loro opere,non sapendo più dove metterle, fu costretto
a una drastica decisione. O gli stessi artisti si riprendevano le opere o
l'eccedenza di magazzino museale sarebbe finita nell'inceneritore”.
Lo spettacolo, che sabato sarà in scena in forma ridotta, ha debuttato lo
scorso mese di maggio con un’anteprima
al Teatro Argentina di Roma.
Obiettivo culturale della
presentazione alla Biennale è quello di condividere e diffondere l’opera di
Zeichen, riflettere sulla necessità di conservare la memoria materiale e
immateriale del suo lavoro.
Quale luogo migliore se non la
Biennale di Venezia come spazio per il dibattito tra poesia, arte e
architettura, tra patrimonio materiale e immateriale e sua conservazione.
Attraverso il contributo di giovani
ricercatori, dottorandi, artisti, poeti, fotografi, con il dibattito pubblico è
avviato un confronto dialettico sull'importanza del tema proposto e sulla
necessità di istituire a Roma la Casa del Poeta.
La
giornata di studio si concentrerà sulla figura del poeta fiumano, naturalizzato
romano, a partire dalle stanze della sua vita quotidiana, nella sua
"casa-baracca" nel cuore del borghetto Flaminio a Roma. L'iniziativa
si avvale degli esiti di un seminario progettuale condotto da Orazio Carpenzano, direttore del
DiAP, all'interno del Dottorato di
Architettura - Teorie e Progetto. L'idea, condivisa con Franco Purini e Marta
Manca Zeichen, è ora rilanciata dai Dipartimenti DiAP_Dipartimento di Architettura e Progetto e DSDRA_Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura,
della Sapienza Università di Roma.
La
presentazione in Biennale è una tappa privilegiata di un ampio e corale
percorso di condivisione e riflessione sulla figura, l’opera e il lascito
culturale di Zeichen. L’idea di conservare la memoria del poeta attraverso la
designazione della sua dimora romana, e del suo immediato ambito, in un luogo
dedicato alla poesia nasce dalla proposta spontanea e collettiva di un gruppo
di intellettuali romani, amici e sodali di Valentino Zeichen. La casa-baracca,
un micro luogo, ad alta densità di carica poetica, si propone come un nuovo
tassello all’interno del circuito delle istituzioni culturali che insistono
proprio sull’asse di via Flaminia a Roma, in continuità con la Filarmonica, il Museo MaXXI, L’Auditorium Parco della Musica, le Accademie
straniere, Villa Giulia, la Facoltà di Architettura, La Galleria Nazionale.
Nell’incontro
alla Biennale Sessions saranno illustrati attraverso immagini e visioni gli
esiti delle proposte progettuali dei dottorandi del Dottorato Teoria e Progetto
(DiAP), che hanno seguito strategie diverse, in sintonia o in conflitto con il
tema del contesto, scegliendo di muoversi intorno al genius loci o
proponendo soluzioni visionarie, maggiormente legata ad un’idea astratta e
onirica apparentemente slegata dal programma funzionale suggerito.
Il progetto di rilievo della casa, operato dal
dipartimento DSDRA diretto da Carlo Bianchini, restituisce, invece, un insieme
di letture in cui le qualità immateriali della casa baracca prevalgono sulla
consistenza fisica della dimora, un microcosmo di memorie e di frammenti
affastellati all'interno di un contenitore fragile.
Le azioni creative
di Zeichen saranno restituite inoltre attraverso la presentazione degli
affascinanti collages, opere degli anni '70 dello scorso secolo, attraverso un
racconto visivo della casa con gli scatti fotografici di Dino Ignani e
dall’originale lettura scenica dell’opera di Valentino Zeichen APOCALISSE
NELL’ARTE, per l'adattamento e la regia di Anna Rita Chierici, interpreti Anna
Rita Chierici e Francesco Siciliano. "
Partecipano:
Orazio
Carpenzano/Direttore DiAP_Dipartimento di Architettura e Progetto
Carlo
Bianchini/Direttore DSDRA_Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro
dell'Architettura
Anna
Maria Giovenale/Preside Facoltà Architettura Sapienza
Luca
Ribichini/vice Preside Facoltà Architettura Sapienza
Antonino
Saggio/Dottorato di ricerca in Architettura Teorie e Progetto
Professori/Alessandra
Capanna, Rosalba Belibani, Anna Giovannelli, Alfonso Ippolito, Marzia
Marandola, Renato Partenope, Antonella Romano, Simona Salvo, Donatella Scatena
Tutor/Paolo
Marcoaldi, Marco Pitrosanto
Dottorandi/Martina
Attenni, Fabio Balducci, Alessandro Brunelli, Livio Carriero, Giovanni Rocco
Cellini, Lelio Di Loreto
e con
Marta
Manca Zeichen
Dino
Ignani, fotografo
Anna
Rita Chierici attrice
Francesco
Siciliano attore
Maria
Ida Gaeta, Casa delle Letterature Roma
IL Luogo/la casa
baracca
La casa è situata al
Borghetto Flaminio, in uno dei luoghi mitici e fondativi di Roma, a pochi metri
da Piazzadel Popolo, all’interno di un micro tessuto alle pendici del colle
della villa Strohl-Fern. Si tratta di un volume rettangolare ad un piano, delle
dimensioni di circa 5 mt per circa 15 mt , braccio di un sistema insediativo che
può essere definito come una corte collettiva. Emerge infatti l’
abitazione come parte di quadrato di 30 mt di lato, organizzato intorno ad uno
spazio aperto su cui affacciano due abitazioni e una carrozzeria. Questo sito è
parte di un sistema di edilizia minuta abusiva, sorta lungo l’importante
consolare della via Flaminia, a ridosso di manufatti di piccola industria,
ormai in disuso ed in parte riconvertiti ad altra funzione. La casa, come molte
in questo luogo, è sorta spontaneamente ed è stata occupata da Zeichen verso la
fine degli anni sessanta.
Il poeta, come altri
intellettuali del periodo, occupò la casa in analogia alle diffuse pratiche di riappropriazione.
La definizione data da Valerio Magrelli di “casa baracca” appare la più
conforme per descrivere questo oggetto. Il manufatto, pur fondato
sull’archetipo della casa a “corte”, è caratterizzato da una certa fragilità
costruttiva. Il carattere temporaneo dei suoi elementi costruttivi fa pensare
ad un riparo di fortuna, un rifugio che deve assolvere alla sua funzione
essenziale, mentre la città diviene la vera dimora sociale e culturale del
poeta.