Talita Kum - Nido dell’Aquila, Todi Festival XXXI edizione (Todi)
Scritto da Ilaria Guidantoni Sabato, 02 Settembre 2017
Per la prima volta al Todi Festival arriva una sezione di teatro off grazie all’idea voluta da Roberto Biselli, direttore del Teatro di Sacco di Perugia, di aprire al grande pubblico il teatro non tipico da abbonamento e cartellone, offrendo una guida con il dibattito nella mattina successiva, dopo aver approcciato a livello emozionale lo spettacolo. Il festival ha chiesto ai critici coinvolti - Andrea Porcheddu, Sergio Lo Gatto, Alessandro Toppi, Maddalena Giovannelli e Francesca Romana Lino - di scegliere uno spettacolo, senza paletti e criteri prefissati. Il primo assaggio lo scorso anno era stato proprio con uno spettacolo di drammaturgia contemporanea dello stesso Biselli che ha fatto presagire l’interesse del pubblico. Così il Teatro Nido dell’Aquila ha ospitato questa novità, con un programma di 8 giornate articolato in 7 spettacoli proposti e commentati da 5 critici teatrali, un osservatorio critico di formazione degli spettatori, un convegno sulle buone pratiche in materia di formazione, 4 masterclass per drammaturghi e artisti e 1 blog.
TALITA KUM
immaginato e creato da Marco Ferro e Valeria Sacco
regia Marco Ferro
con Valeria Sacco
scena e puppet Valeria Sacco
luci Andrea Narese
disegno del suono Stefano de Ponti
musiche originali Luca Mauceri, Eleonora Pellegrini e Stefano de Ponti
produzione Riserva Canini Teatro
immaginato e creato da Marco Ferro e Valeria Sacco
regia Marco Ferro
con Valeria Sacco
scena e puppet Valeria Sacco
luci Andrea Narese
disegno del suono Stefano de Ponti
musiche originali Luca Mauceri, Eleonora Pellegrini e Stefano de Ponti
produzione Riserva Canini Teatro
Giovedì 31 agosto Riserva Canini ha presentato “Talita Kum”, immaginato e creato da Marco Ferro, anche regista, e da Valeria Sacco, interprete unica; lo spettacolo è stato proposto al Todi Festival da Francesca Romana Lino. In cinquanta minuti con il fiato sospeso, tra incantamento e spaesamento, si percepisce tutta la forza dell’interpretazione - a ribadire che il teatro è soprattutto degli attori - dove la suggestione emozionale fa il paio con la capacità tecnica e artigianale della costruzione di uno spettacolo nel senso stretto del termine.
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