Ilaria Guidantoni Venerdì, 22 Maggio 2015
ROMA, PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
30 aprile – 13 settembre 2015
Il ritorno a Roma, città della svolta del grande fotografo, con alcuni inediti e un'esposizione monumentale legata al Diluvio, ispirato alla Cappella Sistina. La monumentalità della raccolta è un impatto frontale tra iper-realismo e motivazione sociale, provocazione più che critica. Indietreggia la figura umana, talora, scompare e forse ne guadagna in profondità e in ironia l'opera. È alle spalle, o quasi, il retaggio pubblicitario e l'ammiccamento al mondo della moda, derivazione degli anni Ottanta. Più interessanti le opere dove lo choc è un effetto e non l'obiettivo o un risultato collaterale come ne' "Il mio Gesù privato".
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta dal 30 aprile al 13 settembre la mostra “David LaChapelle, dopo il Diluvio” a cura di Gianni Mercurio. La rassegna, promossa da Roma Capitale ‐ Assessorato alla Cultura e Turismo e prodotta da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Madeinart e David LaChapelle Studio, è una delle più importanti e vaste retrospettive dedicate al grande artista e fotografo americano. In mostra esposte oltre 100 opere tra le quali alcune inedite; altre presentate per la prima volta in un museo e molte di grande formato, che arrivano a oltre sette metri per due.
La mostra si è concentrata sui lavori realizzati dall’artista a partire dal 2006, anno di produzione della monumentale serie intitolata “The Deluge”, che segna un punto di svolta profonda nel lavoro di David LaChapelle. Ispirato al grande affresco michelangiolesco della Cappella Sistina, questo ciclo descrive la distruzione di una società basata sul consumismo, con una speranza però di redenzione e spinge il fotografo a ritornare sui suoi passi, quelli propriamente artistici.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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