Lunedì, 04 Febbraio 2013 Ilaria Guidantoni
La danza come armonia del mondo, sorgente e celebrazione della vita quale evoluzione del movimento: questa la scommessa di un teatro che nasce da un investimento privato frutto di impegno e passione, con la vocazione ad essere punto di incontro di una città fuori dalle élite degli addetti ai lavori, in nome di un luogo storico di accoglienza. Uno spettacolo che unisce la contemporaneità della danza, in stile neo-classico alla trazione della canzone francese. Quadri di un’esposizione, narrazione di storie abbinate ad una canzone: il ritmo vivace e vario di un’antologia. Grande interpretazione di corpi che si muovono fluidi ed espressivi senza l’esasperazione del teatro danza. La precisione e l’eleganza classica incontrano armonie e visioni nuove. Sobrietà, essenzialità e grande raffinatezza nei costumi. Una scena praticamente vuota dove il corpo in movimento è unico e incontrastato protagonista.
LA VIE EN ROSE... CHANSONS
Serata di balletto in due atti su canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf
regia e coreografia Adriana Mortelliti
disegno luci Jean Paul Carradori
con Giulia Paris e Martin Zanotti
solisti e corpo di ballo del Balletto di Milano
Il nuovo Teatro di Milano, diretto da Marco Daverio, nasce sull’eredità del cinema-teatro Don Orione, un’istituzione meneghina sede del Piccolo Cottolengo realizzato negli Anni ’30 del Novecento dal Sacerdote, morto nel 1940. Quel luogo divenne solo successivamente una parrocchia, quindi nel 1966 fu inaugurata l’attuale sala che originariamente servì da aula magna per un’università popolare. In seguito fu anche luogo di spettacolo. Il nuovo teatro è opera di una coppia di impresari privati, marito e moglie nella vita: Agnese Omodei Salè, Direttrice del Balletto di Milano, e Carlo Pesta, Presidente del Balletto di Milano e Direttore artistico del nuovo teatro.
L’operazione nasce totalmente con capitali privati e con lo spirito che la cultura possa sposare l’impresa favorendo i talenti realmente meritevoli. Lo spettacolo che apre la stagione riunisce 19 ragazzi selezionati dalle scuole più note, dalla Scala al Carcano di Milano, fino a Vienna e Bucarest, sotto la direzione coreografica di Adriana Mortelliti, che da vent’anni vive e lavora tra la Germania, l’Austria e la Svizzera.
L’idea che ha mosso questa realizzazione è un teatro stabile, sul modello di quelli di prosa, dedicato alla danza e alle sue variazioni (in programma infatti l’opera verdiana “La Traviata” che contiene ampie partiture per balletto), mentre quasi tutti i teatri, anche quelli nati per la danza, sono andati diversificando il proprio cartellone.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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