martedì 15 aprile 2014

Javier Marin: "De 3 en 3"

Sabato, 12 Aprile 2014 Ilaria Guidantoni

"De 3 en 3" è un libro che racconta il viaggio dello scultore messicano contemporaneo, Javier Marìn e la sua ascesa internazionale nella singolare complessità della sua arte che unisce il classico, e soprattutto il trionfo del barocco, all’inquietudine del contemporaneo. Il libro è la testimonianza del percorso europeo dal 2008 ad oggi, con uno sguardo singolare al backstage della preparazione della mostra itinerante.

Nella suggestiva cornice della Biblioteca Angelica di Roma è stato presentato un libro dedicato all’attività di Javier Marìn, nato nel 1962, ma già noto a livello internazionale (è del 2003 una sua monografica alla Biennale di Venezia). Si tratta di una pubblicazione originale perché non è né un catalogo né un saggio, ma un percorso sull’autore e la sua arte attraverso la mostra, itinerante dal 2008, che ha preso volti diversi nelle varie città, andando anche a curiosare dietro le quinte. La manifestazione è stata ospite della Direttrice della Biblioteca, Fiammetta Terlizzi, che ha ricordato l’impianto della sala su progetto di Luigi Vanvitelli realizzato a metà del Settecento su commissione dei Padri Agostiniani, proprietari di tutto l’isolato, luogo di iniziative e non solo di consultazione dei libri per quanto ricco di circa 110mila volumi.

“De 3 en 3”, racconta il cammino partito nel 2007 da Madrid e Avila in Spagna, quindi nel 2008 a Pietrasanta, nel locale Complesso di Sant’Agostino con una madrina attenta al connubio tra pubblico e privato, arte e territorio, Barbara Paci, gallerista e appassionata di artisti giovani, ma già maturi, che si misurano con un figurativo singolare, di sperimentazione e di frontiera. La sperimentazione è partita dalla città della scultura per eccellenza vicina al mondo delle cave, a due passi da Carrara, e delle fonderie d’arte, per continuare nella Milano europea (a Palazzo Reale) e trasferirsi, Oltralpe, a L’Aia, quindi a Bruxelles, a La Baule-Escoublac, in Lussemburgo e, a fine 2012, a Roma, con un percorso partito dal Macro La Pelanda per attraversare le vie cittadine e salire al Pincio.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

Nessun commento:

Posta un commento