lunedì 24 marzo 2014

Alma-Tadema e i pittori dell’800 inglese - Chiostro del Bramante (Roma)

Domenica, 23 Marzo 2014 Ilaria Guidantoni

Roma, al Chiostro del Bramante dal 16/02/2014 al 6/06/2014

L’estetismo come forma di ribellione al perbenismo vittoriano e all’industrializzazione, un ritorno all’antico ora arcaicizzante, ora immaginifico, un’arte tutta inglese che unisce raffinatezza e sensualità, mettendo la donna e il femminile al centro, caricato di simbologia floreale, preludio al decadentismo. Un movimento che nasce in opposizione ad un ambiente e raccoglie in sé i germi della contraddizione, offrendoci esempi incantevoli di ricercatezza nell’esecuzione e nella metafora allusiva delle sue forme.

Quando piace qualcosa è più difficile spiegarlo, mentre la critica si rende loquace nel dissenso. E’ con questa confessione che voglio iniziare la mia lettura della mostra dedicata ai Pre-Raffaeliti e ai circoli che si sono sviluppati intorno dalla metà del 1800. La pittura di questi artisti inglesi o afferenti alla capitale britannica reagiscono al moralismo vittoriano e all’industrializzazione massiccia con il ritorno al mito della bellezza e dell’armonia: il richiamo è al Rinascimento che a sua volta attinge alla classicità riecheggiata nelle tele o qualche volta nelle tavole (alla maniera tardo medioevale) di questi artisti, con ampi riferimenti alla letteratura inglese. Il risultato è una pittura di grande raffinatezza che indugia sul piacere dell’occhio nella contemplazione, sofisticata con punte di estetismo. Talora c’è la fedeltà archeologica al classico, in altri casi l’antichità è immaginaria senza ricostruzione fisiologica. I due aspetti spesso si saldano in un capriccio contraddittorio come accade sovente nei quadri di Sir Lawrence Alma-Tadema, innamoratosi di Pompei.

La donna è al centro, musa ispiratrice e sfaccettata, con il pennello che si sofferma sulla cura dei particolari, le vesti preziose, gli ornamenti e le chiome rosse e ricciolute. Spesso interpretata come Femme fatale, figura di ascendenza medioevale, manipolatrice e incantatrice degli uomini, fino a diventare una maga Circe o una strega, a volte è una candida fanciulla, riservata, aristocratica, quasi algida, ma una nota maliziosa si intravede quasi sempre in un misto di malinconia. Il sentimento di evanescenza domina infatti il mood di questa pittura che non cede mai al caratteristico, al chiacchiericcio o al chiasso, alla forza e alla violenza; così come alla gioia, né si abbandona senza freno al dolore.

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