martedì 3 giugno 2014

Hogarth Reynolds Turner Pittura inglese verso la modernità

Lunedì, 02 Giugno 2014 Ilaria Guidantoni

Pittura inglese verso la modernità
15 aprile – 20 luglio 2014
Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra

Una mostra storica, di ambiente, un viaggio nell’Inghilterra del Settecento tra costumi, ritratti e paesaggi, l’apertura e la curiosità per il mondo e Londra, protagonista simbolo di un Paese che si avvia alla modernità. L’allestimento è per assonanza, quasi una scenografia, riproduce lo stile dei palazzi dell’epoca con un colore per ogni stanza, cornici e stucchi, con quel tanto di leziosità ed eleganza tipiche dello stile inglese. Il viaggio si snoda tra i pittori italiani del Vedutismo quale Canaletto – trasferitosi a Londra – Pompeo Batoni e Rosalba Carriera e i tre protagonisti dell’esposizione che hanno creato uno spartiacque nell’arte inglese. Mostra ampia che attraversa la tecnica dell’olio dell’acquerello e della penna acquerellata, con alcune opere di grafica. Il gusto è forse un po’ demodé e le opere non di primo piano.

La mostra – promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Città di Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei, a cura di Carolina Brook e Valter Curzi – è una piacevole passeggiata nella storia.

L’allestimento si apre con un ambiente di un delicato azzurro appena talcato e stucchi bianchi eleganti e un po’ leziosi, per accompagnarci e guidarci idealmente nelle stanze di un palazzo inglese, ogni stanza un colore, secondo la moda del tempo. Anche la disposizione dei quadri sposa lo stile dell’epoca più che il gusto e la fruibilità odierna, con un andamento fitto e vario tra tecniche diverse, dall’olio alla grafica, all’acquarello, molto amato in quell’epoca. L’Inghilterra del Settecento è il Paese europeo nel quale si concentrano le grandi trasformazioni di un’epoca sia in termini economici e sociali, sia culturali, riflettendosi anche in ambito artistico. Parallelamente all’aristocrazia qui, più che altrove, cresce una borghesia che è committente ed influenza pertanto il gusto dell’arte.

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