venerdì 15 novembre 2013
Il Mercante di Venezia - Piccolo Teatro Strehler (Milano)
Giovedì, 14 Novembre 2013 Ilaria Guidantoni
Dal 5 al 24 novembre. Testo rivisitato e corretto? Ma non troppo. Quanto basta per dimostrare l’attualità del Bardo, la sua universalità e la sottolineatura sul fronte dell’avidità, della spregiudicatezza legata al denaro che la traduzione contemporanea esaspera e concentra. Testo modernizzato, inflessione dialettale compresa, ma non stravolto né involgarito come troppo spesso accade a Shakespeare. La scena resta essenziale e si fa silente per lasciare emergere la recitazione; la musica enfatizza, ammicca, aiuta come se si scendesse nel tono di lettura, con un effetto didascalico che non disturba. Il maschile domina certamente e forse la scelta di staccare così tanto lo stile dei personaggi femminili dai ruoli maschili è voluta. Certamente è sui personaggi maschili che punta il regista, involgarendo e ridicolizzando un po’ le donne. Decisamente bravo Silvio Orlando nell’ebreo russo dei tempi d’oggi, cinico e assolutamente credibile.
Produzione Oblomov Films presenta
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare
con Silvio Orlando
e la Popular Shakespeare Kompany (in ordine alfabetico) Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Simone Luglio, Elena Gigliotti, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
regia Valerio Binasco musiche originali Arturo Annecchino
scene Carlo de Marino luci Pasquale Mari costumi Sandra Cardini
regista assistente Nicoletta Robello
foto di scena Ida Cassin
Dopo l’edizione ronconiana del 2009, sale sul palcoscenico del Teatro Strehler, dal 5 al 24 novembre, un nuovo Mercante di Venezia, diretto da Valerio Binasco, con Silvio Orlando nei panni di Shylock. Tra le opere di Shakespeare, è forse la più ambigua e complessa; vi si intrecciano conflitti sociali e culturali, valori come legalità e giustizia, passioni e intrighi amorosi, ma anche temi di grande attualità come l’intolleranza per lo straniero, l’emarginazione del “diverso”. E’ a mio parere l’opera più politica – più del Riccardo III o dell’Otello – e più moderna, la cui nota universale non necessariamente si presta a banalizzazioni quali quelle di “Giulietta e Romeo” o di “Amleto”.
La recensione integrale su Saltinaria.it
giovedì 14 novembre 2013
Franco Cenci – Una storia ritrovata, a Roma dal 19 novembre
Inaugurazione martedì 19 novembre 2013 – ore 18,30
Quella di Beatrice Cenci è una storia che, cinquecento anni dopo, continua ad alimentare la mente creativa di scrittori, registi, artisti. Una storia dai confini incerti, strettamente connessa con il tessuto storico della città di Roma, in cui entra in gioco il mito e la leggenda: la vita della giovane nobildonna (Roma 1577-1599) e la sua morte travagliata.
Vittima di un padre violento, Beatrice Cenci assurge a simbolo di forza interiore, di strenua battaglia al femminile contro un destino innaturale.
Affascinato, e anche un po’ ossessionato, dal suo dramma Franco Cenci inizia a lavorare a questo soggetto fin dal 2004, trovando la chiave di lettura della sua interpretazione personale nel dialogo tra due linguaggi diversi: fotografia e ceramica.
Da una parte i ritratti fotografici che traducono visivamente la violenza, ispirandosi inconsciamente ai toni caravaggeschi: l’innocenza della giovanetta, il suo volto puro che si trasforma in una maschera di dolore. Dall’altra i paesaggi della campagna romana avvolti nelle nebbie delle prime luci del mattino, rimandano a quel senso di precarietà, d’incertezza, che doveva aver accompagnato il lento viaggio di Beatrice da Roma a Petrella Salto e viceversa.
Le sculture in ceramica, realizzate con la collaborazione di Fosco Micheli, maestro ceramista di Canino (Viterbo), danno forma al racconto indiretto delle fotografie. La formula adottata per le formelle ricorda gli ex-voto, la cui iconografia immediata attraversa i paragrafi della storia garantendo una narrazione fluida.
Per l’artista il concetto di memoria non è qualcosa di stratificato e congelato, ma un terreno fertile, aperto a connessioni e sperimentazioni che permettono di guardare oltre.
Franco Cenci (Monterotondo 1958, vive a Roma). Si laurea in Lettere presso la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea di Roma, con una tesi su Antonio Donghi. Dal ‘79 all'’83 partecipa alle iniziative della Mail Art. Dopo un lungo periodo di insegnamento nella Scuola Secondaria, dal 2001 si dedica interamente al lavoro di grafico pubblicitario.
Tra le mostre personali e collettive: 2011 - Door to door, Salerno; 2009 - Dove siamo rimasti?, EB Gallery, Roma; 2006 - In-visibil-art, Vitarte, Viterbo; 2005 - Quaranta, appArtamento, Roma; 90 anni per l'arte, Studio Morbiducci, Roma; Le strade di casa, Palazzo Santucci, Navelli (L'Aquila); 2003 - Celebrate, Il Ponte, Roma; 2002 - MIART, Il Ponte Contemporanea, Milano; 2001 - Mille e una biennale, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia¸ 1997-2001, Il Ponte Contemporanea, Roma (personale); 1997 - Guanti, Sala Uno, Roma; Artisti alla finestra, Ostuni; 1995 - Dove ti porta il cuore, Galleria Paola Verrengia, Salerno; In punta di piedi, Galleria Del Vecchio, Monopoli; La porta di Duchamp, U-Bham, Viterbo; Eco e Narciso, Galleria Trifalco, Roma; In punta di piedi, Il Politecnico XX Arte, Roma; Arte al palazzo, Palazzo Sforza Cesarini, Genzano; Tracce, Fuoricentro, Castelnuovo di Porto; 1994 - Le cube c'est moi, Lo Studio, Roma (personale); Europa America 360 E-venti, Galleria Pino Molica, Roma; Per Next, Politecnico XX Arte, Roma; MIR, artisti per la pace, Sala Uno, Roma; Arte in città, Campo Boario, Roma; Nero di Roma, Galleria Del Vecchio, Monopoli; Arts et Jeans, Passage de Retz, Parigi; Passaggio a Ripetta, Roma & Arte, Roma.
Informazioni:
Franco Cenci | Una storia ritrovata
a cura di Manuela De Leonardis
19 novembre – 20 dicembre 2013
ACTA INTERNATIONAL
direzione : Giovanna Pennacchi
via Panisperna, 82-83 – 00184 Roma
dal martedì al sabato ore 16.00 – 19.30
Tel 064742005
info@actainternational.it
www.actainternational.it
mercoledì 13 novembre 2013
III fase Mostra Collettiva per l'apertura del Milan Art & Events Center, Milano, dal 15 novembre
III fase Mostra Collettiva per l'apertura del Milan Art & Events Center
Via Lupetta 3, Milano
Dal 15 novembre al 2 dicembre 2013
Inaugurazione: venerdì 15 novembre, ore 18
Dopo il successo di pubblico e critica delle due precedenti collettive, il 15 novembre si apre la terza fase del periodo di esposizione inaugurale per l'apertura dello spazio polivalente di Present Contemporary Art, il Milan Art & Events Center, prima galleria cinese in Italia, con una sede parallela a Shanghai.
A intervenire questa volta saranno ventotto artisti provenienti da tredici paesi diversi, ciascuno contraddistinto da un proprio linguaggio artistico e una specifica maturità di pensiero che ben si esplicita nelle opere. Ancora un grande evento, dunque, che ribadisce la volontà di Present Contemporary Art di aprire i propri battenti ad una pluralità di espressioni d'arte, a gusti e culture differenti, contaminati dalle tradizioni dei vari paesi di origine, che trovano nell'incontro una valorizzazione e uno scambio proficuo.
Francia, Spagna, Cina, Italia, Cile, Usa, Germania, Messico, Romania, Lituania, Turchia, Venezuela, Montenegro: un giro del mondo attraverso l'arte, un modo per immergersi in visioni di altre culture grazie alle trentanove opere in mostra, ai loro colori, alle diverse tecniche, alle sensazioni e alle emozioni che inducono. Apertura, ricchezza di vedute, interculturalità e internazionalità: queste le caratteristiche del Milan Art & Events Center, una galleria cinese che nasce dal desiderio di condividere la cultura millenaria della Cina con quelle altrettanto antiche di altri paesi del mondo.
Present Contemporary Art, la società proprietaria del Milan Art & Events Center, è tutto questo e molto di più: non rinnega le proprie origini cinesi, e anzi le valorizza nell'incontro con altre culture, lavorando a fianco di grandi aziende e magnati del Sol Levante e offrendo loro soluzioni di business consulting tramite occasioni di incontro con partner occidentali del mercato dell'arte. Investire nell'arte occidentale rappresenta infatti uno dei principali interessi del mondo degli affari cinese e a dimostrarlo è anche la grande fioritura di sedi cinesi di varie e note gallerie italiane ed europee.
I 300 mq di spazio ospiteranno i preziosi contributi dei seguenti artisti:
Florence Alfano (Francia)
Ángel13 (Spagna)
Maristella Angeli (Italia)
Branka (Montenegro)
October Butler (Cina)
Gianni Carletta (Italia)
Angela Celeste Costantino (Italia)
Marina Del Giudice (Italia)
Cermira Echenagucia (Venezuela)
Zong Liang Fang (Cina)
Keith Francis (USA)
Ralf Jung (Germania)
María Lagunes (Messico)
Lallycula (Italia)
Luciana Libralon (Italia)
Valeria Lo Dico (Italia)
Maga (Francia)
Elias Palidda (Italia)
Simona Petrauskaite (Lituania)
Federico Pisciotta (Italia)
Fili Plaza Barcelona (Spagna)
Stefano Ridolfi (Italia)
Giovanni Rosazza (Italia)
Roxana Somesan (Romania)
Teco (Italia)
Tuba (Turchia)
Chiara Tubia (Italia)
Paulina Wagemann (Cile)
MUTA IMAGO, "PICTURES FROM GIHAN"
Da martedì 13 a domenica 17 novembre 2013 – ore 21.00
Giovedì 14 Novembre, dopo lo spettacolo, Claudia Sorace e Riccardo Fazi con Laura Palmieri incontrano il pubblico per il ciclo di incontri APPENA FATTO! in collaborazione con Rai Radio 3
ideazione Chiara Caimmi, Riccardo Fazi, Claudia Sorace
regia Claudia Sorace drammaturgia / suono Riccardo Fazi
direzione tecnica Maria Elena Fusacchia elaborazione video Luca Brinchi Maria Elena Fusacchia
performance Claudia Sorace, Riccardo Fazi
consulenza alla drammaturgia Giuseppe Acconcia
consulenza alla rumoristica Edmondo Gintili vestiti Fiamma Benvignati
organizzazione Manuela Macaluso foto di scena Stefano Augeri
Grazie a Glen Blackhall per le domande che ci ha fatto, Lukas Wildpanner per i consigli fonici e Tony Clifton Circus per i loro microfoni
Una produzione Muta Imago coproduzione Romaeuropa Festival 2013
residenze Orchard Project - New York, Kollatino Underground - Roma, Teatro Biblioteca Quarticciolo - Roma, Teatro di Roma, Inteatro Polverigi; uno spettacolo nato all’interno del progetto Wake Up! del Teatro di Roma
Dal 13 al 17 novembre I Muta Imago saranno al Teatro Quarticciolo con il nuovo spettacolo Pictures From Gihan, nell’ambito del Romaeuropa Festival 2013.
Questo lavoro è il tentativo di raggiungere una persona. Gihan I. è una giovane blogger egiziana. Come centinaia di migliaia di suoi concittadini, due anni fa, ha vissuto una rivoluzione. A partire dalla prima immagine dell'11 febbraio 2011 in cui viene intervistata a Piazza Tahrir, fino ad arrivare ai tweet in cui racconta della sua vita al Cairo in questi giorni cerchiamo, attraverso il suo sguardo, di tracciare una storia personale e collettiva, manipolando le tracce di un evento per comprenderne la straordinarietà, la velocità, l'immediatezza.
E' possibile capire e raccontare da questa distanza?
In scena due persone cercano di restituire i segni della loro ricerca, aprono l’archivio dei materiali che hanno raccolto su internet e prodotto durante un'estate di ricerca, mostrano il loro tentativo di trovare un contatto personale con una storia che si costruisce senza di loro.
Tutto ha inizio da una lettera scritta dai due artisti, Claudia Sorace e Riccardo Fazi, alla blogger Gihan per stabilire un contatto e proseguire un percorso di ricerca sulla verità di quei fatti. Un primo contatto, virtuale ed umano, per dare vita all’immagine teatrale.
“Cara Gihan,
ti scriviamo di nuovo per dirti a che punto siamo.
Come già saprai, lo scorso inverno abbiamo iniziato a lavorare a un progetto sulla Rivoluzione Egiziana del 2011. Volevamo ricostruire quei fatti a partire da tutte le tracce che di quelle giornate erano ancora presenti e rintracciabili su internet. Scoprimmo, allora, che c’era ancora una quantità enorme di materiali da raccogliere sul web, e tra questi ci imbattemmo nei tuoi: attraverso tweet, post, sms, fotografie, video avevi documentato quello che accadeva intorno a te raccontando quegli eventi dal tuo particolare punto di vista. Con il tempo ci siamo affezionati al tuo sguardo, che sentivamo vicino al nostro, seppure così lontano. Così, ci siamo messi a ricostruire in scena quelle giornate di rivoluzione a partire da te, immaginandoci al tuo posto, e abbiamo realizzato la prima parte dello spettacolo. Nella seconda parte volevamo ritrarre la situazione per come era invece al presente. Ma dopo la mano pesante dell’esercito, le prime elezioni democratiche con la vittoria di Morsi, leader dei Fratelli Musulmani, una forte restaurazione politica e religiosa in tutto il paese, non riuscivamo a capire come effettivamente le cose si stessero sviluppando. Per questo motivo abbiamo deciso di venire al Cairo, per incontrarti e parlare con te di tutto questo. Per questo motivo abbiamo cominciato a cercarti, a scriverti, senza però avere mai risposta.
Poi, il 30 giugno 2013, tutto cambia.
Il mondo fa un salto, il tempo fa una giravolta: in Egitto scoppia di nuovo la rivoluzione
(tu diresti che è la stessa dell’inizio, che deve ancora finire).
Tu, dopo mesi di assenza, torni a raccontare le tue giornate su internet.
Noi, ricominciamo a seguire le tue tracce.
Per la prima volta però, il tuo racconto quotidiano si intreccia al nostro; le tue giornate di gioia, rabbia e paura accadono a distanza di spazio ma non più di tempo, mentre cerchiamo in ogni modo di capire e di raggiungerti, di esserti vicina.
Non siamo più davanti a un quadro, di cui studiare le caratteristiche. Siamo ora di fronte a uno specchio, e l’immagine si muove con noi. Il lavoro non ha più a che fare solo con te, ma con noi, mentre cerchiamo di organizzare il nostro viaggio al Cairo, e le domande che avevamo preparato per te iniziano a risuonare in noi.
Quello che vedrai nel video che ti alleghiamo doveva essere il racconto di una rivoluzione. E’ finito per diventare il racconto di un’estate. Il racconto di due persone che cercano di restituire i segni della loro ricerca, aprono l’archivio delle loro fonti e mostrano il loro tentativo di entrare a contatto con una storia che viene fatta senza di loro.
Ci piacerebbe molto sapere cosa ne pensi, avere un confronto con te, alla fine di tutto.
Una fine che chissà, potrebbe anche essere un inizio."
Riccardo, Claudia, Muta Imago
venerdì 8 novembre 2013
Biennale d'arte di Lodi, dal 9 novembre al 6 gennaio
Giovedì, 07 Novembre 2013 Redazione Cultura Saltinaria.it
LODI
Spazio Bipielle Arte
Via Polenghi Lombardo - Piazzale della Stazione
dal 9 Novembre 2013 al 6 Gennaio 2014
inaugurazione sabato 9 novembre, ore 17.30
orari di apertura della mostra
dal Martedì al Venerdì, dalle ore 16 alle ore 19
Sabato, Domenica e Festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, con visite guidate alle ore 11 e alle ore 18
per prenotazione di altre visite guidate 0371.580351 negli orari di apertura della mostra
lunedì 4 novembre 2013
Dal 9 novembre al 6 gennaio IV Biennale d'Arte di Lodi

Quarta Biennale d'Arte di Lodi. La Mostra si terrà presso lo Spazio Bipielle Arte dal 9 novembre 2013 al 6 gennaio 2014, con inaugurazione sabato 9 novembre alle ore 18 e 30.
Sarà presente tra gli altri l'artista Chiara Smirne che è già stata intervistata in questo spazio.
Raccontare Traiano - Dal 25 ottobre al 3 novembre Mercati di Traiano (Roma)
Venerdì, 01 Novembre 2013 Ilaria Guidantoni
Un racconto degli spazi dei Mercati di Traiano in chiave contemporanea tra interazione e architettura dello spazio.
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali
Il titolo racconta bene lo spirito della mostra, raccontare un luogo, viverlo, reinterpretarlo. Ci sono mostre da ‘vedere’, guardare e mostre da ‘vivere’ che possono essere narrate. E’ originale il processo che ha portato a questa piccola esposizione, l’idea di studiare in modo accademico, ma sperimentare l’utilizzazione di un luogo storico e ‘ingombrante’ per le vestigia che rappresenta e che sono spesso la parte più imponente delle esposizioni. Dal mio sguardo, non da tecnico, quello che emerge dai progetti (tesi di laurea) è la ricerca di una mediazione, di un dialogo tra lo spazio storico, architettonico, monumentale a guisa di scenografia e le opere che di volta in volta possono esservi inserite, per creare una continuità dinamica nella quale lo spettatore viva un percorso di suggestione, più adatto alle esigenze dell’arte contemporanea per la quale il modo di esporre è parte integrante di una mostra.
Dal 25 ottobre al 3 novembre la Grande Aula dei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali ospita “Raccontare Traiano”, la mostra dei progetti realizzati dall’Istituto Europeo di Design, risultato di un percorso di ricerca nell’ambito dell’exhibition design, avviato nel 2012 dal corso triennale di ‘Interior Design’. “Raccontare Traiano” è un’iniziativa promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Sovrintendenza Capitolina, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. 23 studenti hanno lavorato ad un ambizioso progetto di tesi: l’elaborazione di 8 proposte di allestimento per una mostra sul personaggio di Traiano, raccontato attraverso le opere appartenenti al Foro che porta il suo nome. A coordinarli Laura Negrini, direttore IED Design Roma, Gianfranco Bombaci, coordinatore del corso di Interior Design e Matteo Costanzo, relatore di tesi, in stretta sinergia con la Direzione del Museo, responsabile Lucrezia Ungaro e curatore Marina Milella. L’allestimento della mostra è progettato dallo studio di architettura 2a+P. “Raccontare Traiano” intende anche dimostrare che design e architettura dello spazio possono contribuire ad avvicinare la contemporaneità alla storia, trasformando un’esperienza archeologica in un viaggio nel presente.
La recensione integrale su Saltinaria.it
Iscriviti a:
Post (Atom)