martedì 17 giugno 2014

IN PIATTO Nutrimenti ad arte

Martedì 24 giugno 2014, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra In Piatto.  Nutrimenti ad arte promossa dall’Associazione culturale FUORI CENTRO, testo di Loredana Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino all’11 luglio 2014, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

Un menù speciale quello proposto da Studio Arte Fuori Centro, a materializzare nello spazio esiguo di un piatto i legami tra il cibo e l’arte, nutrimenti del corpo e dell’anima.
Entrambi sono immagini distinte ma ugualmente significative, dell’identità e delle  radici culturali e, al tempo stesso, anche e inevitabilmente espressione di una necessaria e vitale contaminazione, di una ibridazione fisica e mentale, che diventa sinonimo di relazione feconda con l’altro. In un piatto le differenze si fondono, si mescolano per esaltare una pluralità voluta e ricercata, intesa come terreno comune in cui la diversità diventa non pretestuoso motivo di disgregazione ma imprescindibile collante della molteplicità della realtà, possibilità ineludibile per superare le divisioni fisiche e mentali e riscoprire se stessi e attraverso sé gli altri.
Come il cibo l’arte è concretizzazione e sublimazione delle differenze, delle singolarità, delle inevitabili diversità, che sono il tessuto vitale della contemporaneità, a suggerire la strada da percorrere verso il progressivo superamento di ogni antico e nuovo discrimine.

Gli Artisti: Minou Amirsoleimani, Luigi Baroni, Paolo Beltrambini, Rosetta Berardi, FrancaBernardi, Maurizio Betti, Francesco Calia, Maria Pia Campagna, Loredana Cangini, Massimo Casamenti, Raffaele Della Rovere, Piero Delucca, Gabriella Di Trani, SalvatoreGiunta, Giuliano Mammoli, Davide Medri, Rita Mele, Patrizia Molinari, Muky, Franco Nuti,William Para, Daniela Poletti, Teresa Pollidori, Francois Rabelais, Fernando Rea, CesareReggiani, Rosella Restante, Marcello Rossetti. Alba Rossi, Lionella Santececchi, AlbaSavoi, Sebron, Grazia Sernia, Elena Sevi, Lucia Simone, Renato Trusso, Oriano Zampieri


studioARTE
FUORIcentro 
Via Ercole Bombelli 22, 00149 Roma
www.artefuoricentro.it

lunedì 16 giugno 2014

Pasolini Roma - Palazzo delle Esposizioni (Roma)

Domenica, 15 Giugno 2014 Ilaria Guidantoni

15 aprile – 20 luglio 2014

Cinema
Arte 
Fotografia
Letteratura
Poesia
Critica

Più che un omaggio all’intellettuale controverso, amato, odiato e sospettato sia da destra che da sinistra. La mostra restituisce a 360 gradi l’uomo e la sua complessità, la sua sofferenza con l’inattualità di allora che lo rende oggi attuale. Un visionario maledetto dei mali della società, di grande sensibilità che pagò in prima persona il coraggio della trasgressione. Un allestimento tridimensionale che usa i video non in modo decorativo e racconta 25 anni di Roma.

E’ una mostra ad un tempo dedicata ad un uomo e ad una città, che restituisce una dimensione corale forte come quella del protagonista, proprio come la tragedia greca che tanto amava. L’esposizione è concepita come un viaggio a tappe dell’intellettuale, divisa in sezioni, a partire dal 1950 quando Pier Paolo arrivò con la mamma Susanna a Roma da Casarsa in Friuli, salendo su un treno e portando solo una sacchetto di gioie che si rivelarono false. Fu un gesto estremo: partirono lasciando il padre accanto alla stufa nel suo lungo pastrano, quell’uomo dalle arrabbiature irose e con problemi di equilibrio mentale. La conclusione coincide con il 5 novembre del 1975, la data in cui fu ucciso ad Ostia.

L’approdo fu al Ghetto e poi in una abitazione popolare vicino a Rebibbia, dove le case – alcune senza tetto né intonaco come quella del poeta – erano costruite dagli stessi operai. Pierpalo non si ferma e gira diversi quartieri approdando anche alla bella via Fonteiana, vicino a via Giacomo Carini, a Monteverde vecchio o nel borghese quartiere dell’EUR. Sono le tappe di un viaggio, appunto, che lo portarono dalla povertà, al desiderio di ricchezza, per avere la bellezza intorno a sé, le opere d’arte ad esempio, senza mai diventare un borghese. Le foto, i video, gli articoli di giornali e i video di allora, come di alcune interviste, foto di scena e pezzi di film restituiscono il mondo romano e una parte dell’Italia di allora che Pasolini costrinse a parlare di sesso con il suo viaggio a bordo della Millecento (in mostra anch’essa), attraversando lo stivale dalle campagne, ai paesi fino alle città. In qualche modo diventa l’analista collettivo di un percorso che aveva attraversato personalmente prendendo coscienza – non senza dolore – della propria omosessualità con un percorso che lo porterà dall’amore ingenuo fino alla trasgressione. Con grande ironia scrisse che alla fine si liberò dalle gabbie sociali e dalla morale costituita “salvando capre e cavoli, l’eros e l’onestà”.

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“Sensualité fluide”. Mostra di Mario Guerra a Parigi

Sabato, 14 Giugno 2014  Ilaria Guidantoni

12 giugno – 4 luglio 2014

La sensualità è materia, così primaria che diventa fluida, oltre l’organicismo che la ridurrebbe al sesso. Cosa immaginate quando sentite sensualità? Corpi che danzano, bocche che si sfiorano, mani che si accarezzano e si intrecciano? Dimenticate tutto questo. Il suo mondo è infinitamente più piccolo e più grande. E’ un’attitudine, come ci racconta Mario Guerra in uno spazio singolare, dove cibo e sensi si uniscono nell’origine primaria, semplicemente vita anche se distillata.

Mario Guerra, fotografo italiano, a Parigi espone alla Galleria Le Purgatoire a Rue du Paradis; il gioco allusivo è fin troppo semplice se la mostra s’intitola “Sensualité fluide”. L’ambiente è scarno, con un’illuminazione che sfiora e ci guida dopo la passeggiata tra le foto, materie in dissolvenza, ad un piano inferiore, la tentazione infernale del cibo nutrimento primario e distrazione. All’inizio si può essere spiazzati dal titolo, guardando particolari ingranditi di porzioni di oggetti, materia, fino quasi ad essere deformati, dissolti come quando si ripete all’infinito la stessa parola.

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martedì 10 giugno 2014

Musique, pain et démocratie - Marcel Khalife en Tunisie

Marcel Khalife, compositeur libanais, chanteur, oudiste, écrivain et Artiste pour la Paix de l’Unesco est l’une des figures de proue de la culture arabe. Fort de ses quarante ans de carrière, l'artiste a toujours été la caisse de résonnance des grandes révolutions depuis les années 70. Khalife est la voix des générations oubliées, le rythme des révolutionnaires, le héros du peuple, la force motrice de la renaissance et la divulgation de la musique arabe. Sa musique est la musique des révolutions – de l’intifada palestinienne aux révoltes arabes d’aujourd’hui - . Défenseurs des Droits Humains, Marcel Khalife a fêté la Révolution du Jasmin et les répercussions de cette mutation politique et sociale dans la vie des Tunisiens, lors de sa tournée en Tunisie en 2012.
Cette émission est l’histoire de la tournée de Marcel Khalife en Tunisie accompagné de l’Orchestre Al Mayadine - composé de 24 instruments - qui a donné 7 concerts en 7 jours dans 7 villes différentes.

Itinerario Donna, associazione TRAleVOLTE, 4 giugno 2014



I ritratti di donne celebri di Silvia Menicagli.
Si riconoscono da sinistra Frida Khalo e Tina Modotti



martedì 3 giugno 2014

SENSUALITE FLUIDE à Paris

SENSUALITE FLUIDE à Paris
1er exposition "anthologique" de Mario Guerra.

Vernissage 11 juin 2014 à 19h -

Galerie Le Purgatoire : 54 Rue de Paradis
75010 Paris

Hogarth Reynolds Turner Pittura inglese verso la modernità

Lunedì, 02 Giugno 2014 Ilaria Guidantoni

Pittura inglese verso la modernità
15 aprile – 20 luglio 2014
Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra

Una mostra storica, di ambiente, un viaggio nell’Inghilterra del Settecento tra costumi, ritratti e paesaggi, l’apertura e la curiosità per il mondo e Londra, protagonista simbolo di un Paese che si avvia alla modernità. L’allestimento è per assonanza, quasi una scenografia, riproduce lo stile dei palazzi dell’epoca con un colore per ogni stanza, cornici e stucchi, con quel tanto di leziosità ed eleganza tipiche dello stile inglese. Il viaggio si snoda tra i pittori italiani del Vedutismo quale Canaletto – trasferitosi a Londra – Pompeo Batoni e Rosalba Carriera e i tre protagonisti dell’esposizione che hanno creato uno spartiacque nell’arte inglese. Mostra ampia che attraversa la tecnica dell’olio dell’acquerello e della penna acquerellata, con alcune opere di grafica. Il gusto è forse un po’ demodé e le opere non di primo piano.

La mostra – promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Città di Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei, a cura di Carolina Brook e Valter Curzi – è una piacevole passeggiata nella storia.

L’allestimento si apre con un ambiente di un delicato azzurro appena talcato e stucchi bianchi eleganti e un po’ leziosi, per accompagnarci e guidarci idealmente nelle stanze di un palazzo inglese, ogni stanza un colore, secondo la moda del tempo. Anche la disposizione dei quadri sposa lo stile dell’epoca più che il gusto e la fruibilità odierna, con un andamento fitto e vario tra tecniche diverse, dall’olio alla grafica, all’acquarello, molto amato in quell’epoca. L’Inghilterra del Settecento è il Paese europeo nel quale si concentrano le grandi trasformazioni di un’epoca sia in termini economici e sociali, sia culturali, riflettendosi anche in ambito artistico. Parallelamente all’aristocrazia qui, più che altrove, cresce una borghesia che è committente ed influenza pertanto il gusto dell’arte.

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