domenica 15 maggio 2016

Giulio Paolini tra i classici - Museo Poldi Pezzoli (Milano)

Scritto da   Domenica, 15 Maggio 2016 
Dal 5 maggio al 22 agosto la mostra «Expositio» dell’artista concettuale genovese, Giulio Paolini, le cui opere sono vicine, in un dialogo ideale, a quelle di Botticelli e del Pollaiolo: un platonico che ha messo al centro della sua arte la visione e il rappresentarsi dell’opera in un rapporto di reciprocità tra autore, spettatore e idea. Il dialogo tra passato e presente non è solo una cornice suggestiva quanto il racconto della filosofia dell’artista e del Museo così calato nella vita artistica milanese.
Una piccola esposizione gioiello, 23 opere in tutto, molti collage e due opere scultoree, raccolte in due sale a piano terra e una inserita al piano superiore nel salone dorato, che offre un’occasione per un approfondimento sull’artista ma anche una riflessione sul dialogo tra pubblico e opera d’arte e della relazione degli artisti con la storia dell’arte.
«L’abbiamo molto corteggiato», rivela Annalisa Zanni, direttrice del Poldi Pezzoli, riferendosi a Giulio Paolini, nato a Genova il 5 novembre 1940, artista concettuale di fama internazionale, che dal 5 maggio è in mostra, con «Expositio».
«Abbiamo voluto proprio lui nonostante, paradossalmente, la sua idea di museo sia agli antipodi rispetto a quella di un direttore: per Paolini è un luogo sacro, di dialogo sommesso con le opere; il mio compito, invece, è di spalancare le porte al pubblico» e questo museo infatti, lo scorso anno, è cresciuto del 20 per cento rispetto al 2014.
Da vedere il video realizzato da Stefano Sbarbaro, frutto di una sintesi del video realizzato da Alessandra Populin, “Giulio Paolini” che illustra attraverso vari contributi critici e testi dello stesso artista la visione poetica legata ad un occhio platonico che, alla stregua del filosofo greco, per un verso predilige il discorso rigoroso, “fermo”, scevro dal vortice e dal caos della vita, che punta all’idea eppure parte dello stesso vissuto emozionale. Uno degli elementi che ne distinguono il lavoro èl’attenzione alla prospettiva che, come sottolinea Saverio Vertone, rappresenta l’essenza stessa dell’invenzione pittorica italiana. In qualche la prospettiva definisce lo spazio, lo classifica marimanda anche all’infinito, all’incompiuto, alludendo a quell’idea di superiorità della potenza rispetto all’atto, trasgressione dell’artista in relazione al diktat filosofico. Un’altra tematica essenziale della poetica di Paolini concerne il rapporto con l’opera di grande dinamicità e modernità considerandola nello spazio e nella relazione del guardare ed essere vista. Il quadro o la scultura per Giulio Paolini non sono semplicemente “oggetti” ma ci guardano e lo spettatore attraverso l’opera cerca di riappropriarsi dello sguardo dell’artista che l’ha generata. L’ispirazione è all’opera di Lorenzo Lotto “Giovane che guarda” che nel titolo svela già parte della sua essenza. Allo stesso modo mentre nella prima parte del suo percorso creativo si occupa della costruzione della forma, nella seconda fase, procede alla sua decostruzione e troviamo così pezzi di carta che volano.

Per una lettura completa: http://www.saltinaria.it/recensioni-arte/arte-recensioni/giulio-paolini-tra-i-classici-museo-poldi-pezzoli-milano-recensione-mostra.html

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