giovedì 22 marzo 2018

Frida Pourquoi pas...a Milano raddoppia


Frida Pourquoi pas? 
Tutti possono essere Frida Kahlo


Nell'omonima galleria milanese un mese dedicato all'artista dalla femminilità esuberante e originale 


Pourquoi Pas design ha voluto dedicare un mese a quest’artista che nell’ultimo periodo ha inondato la nostra vita quotidiana comparendo su riviste giornali e pubblicità. Alle sue opere e alla sua cultura si sono ispirate tendenze di texture e design nel campo della moda, del prodotto e della progettazione d’interni.
Ecco dunque che nasce Frida’s mood, un’esposizione per esplorare la figura della grande pittrice messicana; già nel suo nome se ne intravede il programma: catturare, cioè, l’aura tropicale e vivida che ha fatto da sfondo alla vita della grande artista.


In cosa consiste l’esposizione? 
Francesca Meana  la cui prima opera tra tutte è l’allestimento intero: nel ricreare questo ambiente si è diver
Frida’s mood
14/03/2018
14/04/2018
 
tita a fare un’opera d’arte contenente altre opere d’arte.
Oltre al lavoro curatoriale della mostra, Francesca esibirà le sue cianografie di Frida, ricavate da fotografie ristampate e poi ritoccate a mano; un nuovo studio su cui sta lavorando e che vuole raccontare il mondo di possibilità che ci apre la fotografia digitale, associata a quelli che erano metodi antichi di stampa fotografica: la scannerizzazione digitale di alcune fotografie dell’artista e l’accostamento di queste ad alcune fotografie digitali scattate da Francesca, le hanno dato la possibilità di creare dei negativi da utilizzare per la stampa a contatto.







La cosa interessante del progetto è che se anche con un negativo si possono creare diverse copie, queste non saranno mai uguali perché la stessa della soluzione chimica sul foglio per renderlo sensibile alla luce viene fatto manualmente e le stesse fasi di stampa e sviluppo, della foto, prevedono un approccio manuale che rende unico ogni pezzo.

I lavori in paper cut, su cui invece lavora già da tempo, vogliono raccontare quelle che sono le immagini più utilizzate di Frida, ma dal punto di vista di Francesca e con le sue capacità:
“la mia passione per fiori foglie unita alla passione per Frida ha dato vita a questi quadri.”


Vincenzo Musacchio artista che nell’ultimo periodo si sta impegnando per crescere artisticamente, ha trovato in questa opera il suo punto zero, un nuovo punto di partenza da cui ripartie. Per questo lavoro ha studiato molto la figura di Frida e ogni singolo soggetto che si trova nel collage ha un suo senso e un suo racconto legato alla figura di Frida.

Isabella Pavanati di Morphing Pot
Isabella artista giovane, scultrice veneta ha proposta non solo un ritratto di Frida in filo di ferro piegato a mani, ma anche un cuore anatomico, soggetto spesso riprodotto da Frida nei suoi dipinti.


Ludmilla Radchenko
"Due figlie della perestrioka, pur essendo nate in periodi e continenti differenti, Ludmilla e Frida sono legate dal fil rouge della rivoluzione, entrambe hanno vissuto la rinascita dei corrispettivi paesi Russia e Messico. 
La Radchenko si autoritrae spogliata dalle sue vesti di donna comune e armata di attrezzi dell' arte, nell' atto di raffigurare un' icona come la Kahlo. In primo piano una vigorosa schiena, che da' supporto alla figura di Frida, affetta fin dalle nascita da spina bifida. Un inno alle donne: “progrediamo più forti di prima”. Una matrioska che racchiude un dipinto nel dipinto, dove il soggetto ridisegna la propria anima trasponendola nell' immagine di un personaggio storico dell' arte. L'autrice di quest'opera, esalta le forme mettendo in mostra il suo corpo, usandolo come mezzo per comunicare, mette a nudo l'estetico per far trasparire l'etico creativo."
Sylvia Sosnovska è invece un’artista Polacca che ha studiato alla london School of fine arts, lavora molto su soggetti floreali e ama particolarmente Frida. I suoi dipinti sono fatti partendo da  alcune delle fotografie di Frida più famose, a cui poi ha aggiunto alcuni degli elementi ricorrenti nelle opere dell’artista.

Non finisce qui, perché a fare da contorno all’esposizione delle opere principali ci sarà un allestimento floreale curato da Verde Idea che riprodurrà, all’interno della galleria, le giungle equatoriali e la vegetazione lussureggiante che sono spesso l’unico paesaggio dei dipinti di Frida. Altri oggetti artigianali saranno inoltre esposti, come le tazze dipinte a mano in edizione limitata di “Sisters in 40s”, i fiori in plexiglas e legno di “Bica Goodmorning Design”, il decantar pieno di Grappa e dipinto a mano dell’azienda Mazzetti d’Altavilla e altri oggetti creati o selezionati da Francesca Meana.

Ma qual è l’obiettivo della mostra? Raccontare in un modo nuovo e profondo questa icona della femminilità alternativa, esplorarne l’identità non solo a livello iconografico ma anche attraverso le parole e indagarne l’immagine attraverso la rilettura di tante artiste diverse, creando una mostra (quasi) tutta al femminile che interpreti il senso della storia della pittrice, di ciò che le è successo e del dolore che ha vissuto.



Diverse sono le iniziative di Francesca Meana che si muovono in questo senso:

sabato 7 aprile h 14:00 Tutti possono essere Frida: Francesca Meana e Corrado Crisciani scatteranno delle fotografie a chi vorrà farsi ritrarre “alla maniera di Frida”. un set speciale con un fondo di piante e fiori verrà ricreato nello spazio di Pourquoi Pas design, e le foto verranno poi stampate in cianotipia in un secondo momento e spedite a casa o ritirate in negozio. il costo di questo evento sarà di 35 euro a ritratto.

Martedì 9 aprile h 19:00 Barbara Frigerio della Barbara Frigerio Gallery, terrà una lezione di storia dell’arte dal titolo “le due Frida”: un’analisi della figura della pittrice messicana tra pubblico e privato, innovazione e tradizione.



Disponibili tutto l’anno su richiesta, le star in a jar, che approfondiscono tramite le citazioni e le parole di Frida un’identità che abbiamo conosciuto solo attraverso le immagini;

Disponibili tutto l’anno su richiesta una serie di cartoline in cui chiunque potrà inserire il proprio autoritratto, disegnandolo o attandovi una foto, sulla sagoma vuota della pittrice per poi condividerlo sui social con hashtag Pourquoipasfrida.

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