Frida Pourquoi pas?
Tutti possono essere Frida Kahlo
Nell'omonima galleria milanese un mese dedicato all'artista dalla femminilità esuberante e originale
Pourquoi Pas design ha voluto dedicare un mese a quest’artista che nell’ultimo
periodo ha inondato la nostra vita quotidiana comparendo su riviste giornali e
pubblicità. Alle sue opere e alla sua cultura si sono ispirate tendenze
di texture e design nel campo della moda, del prodotto e della progettazione
d’interni.
Ecco dunque che nasce Frida’s mood,
un’esposizione per esplorare la figura della grande pittrice messicana; già nel suo nome se ne intravede il programma: catturare, cioè, l’aura tropicale e vivida che ha fatto da sfondo alla vita
della grande artista.
In cosa consiste l’esposizione?
Francesca Meana la cui prima opera tra
tutte è l’allestimento intero: nel ricreare questo ambiente si è diver
tita a fare un’opera d’arte contenente altre opere d’arte.
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Oltre al lavoro curatoriale
della mostra, Francesca esibirà le
sue cianografie di Frida, ricavate da fotografie ristampate e poi ritoccate a
mano; un nuovo studio su cui sta lavorando e che vuole raccontare il mondo di
possibilità che ci apre la
fotografia digitale, associata a quelli che erano metodi antichi di stampa
fotografica: la scannerizzazione digitale di alcune fotografie dell’artista e
l’accostamento di queste ad alcune fotografie digitali scattate da Francesca,
le hanno dato la possibilità di
creare dei negativi da utilizzare per la stampa a contatto.
La cosa interessante del
progetto è che se anche con un negativo si possono creare diverse copie, queste
non saranno mai uguali perché la
stessa della soluzione chimica sul foglio per renderlo sensibile alla luce
viene fatto manualmente e le stesse fasi di stampa e sviluppo, della foto,
prevedono un approccio manuale che rende unico ogni pezzo.
I lavori in paper cut, su cui invece lavora già da
tempo, vogliono raccontare quelle che sono le immagini più utilizzate di Frida,
ma dal punto di vista di Francesca e con le sue capacità:
“la mia passione per
fiori foglie unita alla passione per Frida ha dato vita a questi quadri.”
Vincenzo Musacchio artista che nell’ultimo
periodo si sta impegnando per crescere
artisticamente, ha trovato in questa opera il suo punto zero, un nuovo punto di
partenza da cui ripartie. Per questo lavoro ha studiato molto la figura di
Frida e ogni singolo soggetto che si trova nel collage ha un suo senso e un suo
racconto legato alla figura di Frida.
Isabella Pavanati di Morphing Pot
Isabella artista giovane, scultrice veneta ha proposta non
solo un ritratto di Frida in filo di ferro piegato a mani, ma anche un cuore
anatomico, soggetto spesso riprodotto da Frida nei suoi dipinti.
Ludmilla Radchenko
"Due figlie della perestrioka, pur essendo nate in
periodi e continenti differenti, Ludmilla e Frida sono legate dal fil rouge
della rivoluzione, entrambe hanno vissuto la rinascita dei corrispettivi paesi
Russia e Messico.
La Radchenko si
autoritrae spogliata dalle sue vesti di donna comune e armata di attrezzi dell'
arte, nell' atto di raffigurare un' icona come la Kahlo. In primo piano una
vigorosa schiena, che da' supporto alla figura di Frida, affetta fin dalle
nascita da spina bifida. Un inno alle donne: “progrediamo più forti di prima”.
Una matrioska che racchiude un dipinto nel dipinto, dove il soggetto ridisegna
la propria anima trasponendola nell' immagine di un personaggio storico dell'
arte. L'autrice di quest'opera, esalta le forme mettendo in mostra il suo
corpo, usandolo come mezzo per comunicare, mette a nudo l'estetico per far
trasparire l'etico creativo."
Sylvia Sosnovska è
invece un’artista Polacca che ha studiato alla london School of fine arts,
lavora molto su soggetti floreali e ama particolarmente Frida. I suoi dipinti
sono fatti partendo da alcune delle
fotografie di Frida più famose, a cui poi ha aggiunto alcuni degli elementi
ricorrenti nelle opere dell’artista.
Non finisce qui, perché a fare da contorno all’esposizione delle
opere principali ci sarà un allestimento floreale curato da
Verde Idea che riprodurrà,
all’interno della galleria, le giungle equatoriali e la vegetazione
lussureggiante che sono spesso l’unico paesaggio dei dipinti di Frida. Altri
oggetti artigianali saranno inoltre esposti, come le tazze dipinte a mano in
edizione limitata di “Sisters in 40s”, i fiori in plexiglas e legno di “Bica
Goodmorning Design”, il decantar pieno di Grappa e dipinto a mano dell’azienda
Mazzetti d’Altavilla e altri oggetti creati o selezionati da Francesca Meana.
Ma qual è l’obiettivo della mostra? Raccontare in un
modo nuovo e profondo questa icona della femminilità alternativa, esplorarne l’identità non solo a livello
iconografico ma anche attraverso le parole e indagarne l’immagine attraverso la
rilettura di tante artiste diverse, creando una mostra (quasi) tutta al
femminile che interpreti il senso della storia della pittrice, di ciò che le è
successo e del dolore che ha vissuto.
Diverse sono le iniziative di Francesca Meana che si muovono
in questo senso:
sabato 7 aprile h 14:00
Tutti possono essere Frida: Francesca Meana e Corrado Crisciani
scatteranno delle fotografie a chi vorrà farsi ritrarre “alla maniera di
Frida”. un set speciale con un fondo di piante e fiori verrà ricreato nello
spazio di Pourquoi Pas design, e le foto verranno poi stampate in cianotipia in
un secondo momento e spedite a casa o ritirate in negozio. il costo di questo
evento sarà di 35 euro a ritratto.
Martedì 9 aprile h 19:00
Barbara Frigerio della Barbara Frigerio Gallery, terrà una lezione di storia
dell’arte dal titolo “le due Frida”: un’analisi della figura della
pittrice messicana tra pubblico e privato, innovazione e tradizione.
Disponibili tutto l’anno su richiesta, le star in a jar,
che approfondiscono tramite le citazioni e le parole di Frida un’identità che abbiamo conosciuto solo attraverso le immagini;
Disponibili tutto l’anno su richiesta una serie di cartoline in cui chiunque potrà inserire il proprio
autoritratto, disegnandolo o attandovi una foto, sulla sagoma vuota della
pittrice per poi condividerlo sui social con hashtag
Pourquoipasfrida.
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