Prima
edizione del Concorso teatrale #inplatea
B/RIDE
SCRITTO E DIRETTO DA:
Giacomo Sette
29
e 30 novembre ore 21
Teatro Trastevere,via Jacopa de Settesoli 3,00153 Roma
IDEA E CONTRIBUTI AL TESTO:
Martina Giusti
CON: Martina Giusti, Azzurra
Lochi e Simone Caporossi
MUSICHE: Luca
Theos Boari Ortolani
e un brano inedito di Alice Giorgi
AIUTO REGIA: Azzurra
Lochi
Una collaborazione “Anonima Sette” & Martina Giusti
Durante
le due serate sia la platea presente in sala che i giurati della rivista
voteranno lo spettacolo vincitore del concorso. All'entrata saranno distribuiti
dei tagliandi grazie ai quali sarà possibile votare lo spettacolo in trentesimi.
Il
30 novembre la premiazione in base alla somma dei voti.
Se
B/ride riuscirà a convincere gli astanti riceverà il premio #inplatea che
rappresenta uno spettatore seduto su una poltrona teatrale, se invece non ci
riuscirà, vincerà la poltrona vuota.
“Se
una ragazza si sente realizzata nell'idea perfetta di una coppia da cerimonia,
cosa le rimane quando questa crolla? E cosa resta del suo compagno?”
"B/RIDE"
è un racconto teatrale ispirato al cortometraggio "Finché morte non
ci separi", di Damian Szifron. Una vera e propria parabola in cui
una sposa, davanti all’evidenza di un tradimento, deciderà di distruggere tutto
ciò che aveva progettato mettendo in discussione convenzioni, famiglia, “bon
ton". Farà a pezzi l’immagine della “sposa modello” per scoprire una nuova
sé e trascinerà in questo vortice anche il suo uomo. Il tutto nel tempo di un
ricevimento di nozze. Aperta la crepa del dubbio, del sospetto, dell'infedeltà
e spogliati di macchine d'epoca e fotografie patinate, restano la donna e l'uomo
– in tutta la loro imperfezione. La nostra sposa si scoprirà prima adultera,
poi violenta, rissosa, vendicativa, e una volta svuotata, pronta per amare.
Amare quello sposo adultero, violento, rissoso, vendicativo, svuotato che sarà,
di riflesso, pronto per amarla. Un
processo di catarsi, di liberazione da tutto ciò che è preteso come
"coppia" per ritrovarsi uno davanti l'altra, non più sposi ma amanti,
finalmente sinceri. Liberati da ogni inibizione, mandando all’aria “ciò che si
conviene”, i due finalmente si scopriranno. Con gli abiti stropicciati, il
trucco colato, il respiro affannato, si guarderanno e si conosceranno. Per la
prima volta. Quello sguardo sarà l’inizio di una nuova storia. “B/RIDE”
racconta la distruzione, il brivido di demolire e la meraviglia di rinascere
dalle macerie.
Sulla
scena Martina Giusti, voce narrante e “burattinaia” della storia, è
accompagnata dai “D.Um.Mi.Es.” – Doppi Umani Mitologici Esperimenti – Azzurra
Lochi e Simone Caporossi, nei ruoli dei due sposi B. e Pier. La forma
del monologo viene dunque messa in discussione dalla presenza di tre attori: un
essere parlante e due “fantocci umani”, materie vive con cui interagire.
“Una coppia immobile, dentro.
Un rapporto che non va da nessuna parte.
Un uomo e una donna ridotti ad essere l’ombra
di sé stessi. Davanti a questa banale e comune crisi esistenziale e di
rapporto, i due rispondono con il matrimonio ma non sembra essere la reazione
adeguata. Simone Caporossi e Azzurra Lochi, lo sposo e la sposa, sono semplici
pupazzi nelle mani di Martina Giusti, deus ex machina del dramma. Unica voce e
corpo attivo dell’intero spettacolo, è ora i pensieri nascosti della sposa, ora
quelli dello sposo, ora un’amante, ora un aitante bagnino, ora un padre, ora
una madre – in definitiva il racconto.
Raccontare, per cercare qualcosa che si cela
dentro e si crede perduto. I nostri due pupazzi non sono però completamente
disumanizzati. Dentro hanno ancora qualcosa che preme per uscire.
Il loro corpo vive, reagisce, in modo
impercettibile.
Quella che vogliamo creare è una mappa, appena
percettibile per l’occhio, della complessità e vastità delle emozioni.
Microscopica, infinitesimale, cavalcata e condizionata dal Fool narrante,
l’emozione si muove per frammenti nella scena. Gli attori sono disposti
geometricamente nello spazio, senza scenografia - uno spazio per le sole
immagini stimolate dalla parola, dall’interpretazione e per le microazioni dei
pupazzi. La scelta delle musiche composte da Luca Theos Boari Ortolani e del
solo di Alice Giorgi seguono questa linea – la necessità di pulizia e chiarezza
per far emergere ciò che di più profondo si muove dentro di noi. Questa pulizia
non sempre è elegante: il suono può essere duro, ferito, aggressivo. Ma il
tentativo è proprio questo: creare qualcosa che è così come si vede, complesso
e nitido come la vita. Un’immagine dentro cui occhio ed emozione possono
perdersi- pur nell’apparente stasi- fino alla catarsi finale, lasciata alla
libera interpretazione degli attori entro i limiti della storia che portano.”
Cit
Giacomo Sette
RASSEGNA STAMPA
“Un tessuto di
profonda ironia fra pubblico, burattini e burattinaia, filato con precisione
registica e con una tecnica accurata, fresca e dettagliata al contempo, che
parla dell’individualità come meta e non come punto di partenza: uno spettacolo
ispirato al cortometraggio “Finché morte non ci separi” di Damian Szifron, che
va oltre al racconto e si sofferma sul percorso individuale, in un’ottica più
sincronica che diacronica.
Uno spettacolo in cui
liberarsi dal velo e dal papillon, immergersi in un lago e purificarsi.
Da quei “noi stessi”
come ci hanno sempre voluti gli altri.”
Clizia Riva - «concretamentesassuolo»
“Sul palco spoglio del teatro attraversato solo
da brevi e pertinenti intermezzi musicali, è Martina Giusti il demiurgo/la
narratrice/l’interprete a due voci che si occuperà di muovere in tutto lo
spazio i fili invisibili dei due attori-marionette – la cui muta ed efficace
espressività del movimento riesce a ben controbilanciare l’accentuato istrionismo
di Giusti – e le fila di una storia d’amore cucita sui corpi con tutte le sue
relative fasi. Una storia come tante, quasi stereotipata ma che, grazie alla
regia pulita ed equilibrata di Giacomo Sette, sfida la convenzionale
forma-monologo, trasfigurandolo in una partitura a tre per movimento e voce e
conferendogli quindi nuova linfa e originalità.”
Sarah
Curati - «teatrosocialegualtieri»
Teatro Trastevere,via Jacopa de
Settesoli 3,00153 Roma
orari: martedì-sabato h 21.00, domenica h 17.30
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