Trittico teatrale al Calabbria Teatro Festival, aspettando i “corti” - Teatro Sybaris (Castrovillari)
Scritto da Ilaria Guidantoni Sabato, 15 Ottobre 2016
Migrazioni, migranti, accoglienza e incontro-scontro con l’altro, che è talora alter ma a volte alias, alieno, al centro dei tre spettacoli delle serate del Calabbria Teatro Festival in attesa della maratona dei dodici "corti" che caratterizzano la rassegna. In modo assolutamente diverso si confrontano sultema originario ed esistenziale dell'uomo viaggiatore della vita, alla ricerca di una condizione migliore, della terra promessa o in fuga da una situazione insostenibile. "Oz" affronta il tema in modo onirico, giocoso, con gli occhi di una bambina che insegue un sogno e prova a distinguere tra male e bene. "Se son rose..." è una performance che mette in luce la possibilità di una comunione oltre la comunicazione, al di là delle lingue: sceglie il linguaggio universale dei fiori. "Il riscatto" è un sogno avverato senza perdere la tenerezza, la memoria delle radici della savana. Il racconto in prima persona di un cammino senza perdere il coraggio, attraversando l'orrore documentato dai telegiornali e da un giornalismo troppo spesso emozionale e voyeuristico. L'ultimo capitolo di questa "trilogia involontaria" ci raccomanda di non perdere il sorriso, di leggere tra le righe e di affilare le armi dell'ironia contro chi, come dice l'esordio, "semina povertà, raccoglie profughi".
Per una lettura integrale dell'articolo: http://www.saltinaria.it/
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