venerdì 26 giugno 2015

La Street art nel cuore di Tunisi

Ilaria Guidantoni Martedì, 23 Giugno 2015

Da un’iniziativa francese un viaggio sui muri della Tunisia

Le 32 Bis è una galleria dal sapore Underground: sembra di entrare in un luogo berlinese per chi ne ha un po’ dimestichezza o forse anche in certe strutture di Amsterdam. L’esempio ha tra l’altro una qualche assonanza dato che la galleria aperta a giugno è ospitata nell’antica fabbrica Phillips, un edificio a tre piani di architettura olandese risalente agli Anni Sessanta del Novecento. A cinque minuti a piedi dalla centrale Avenue Bourguiba, alle spalle dell’Hotel Africa, nel caos della città, si apre questo spazio nuovo e innovativo per la Tunisia, frutto del duro lavoro di Yosr Ben Ammar e Mehdi Ben Cheikh.

Il punto di partenza è l’arte urbana, corrente artistica ormai riconosciuta internazionalmente che in questo sud si è affacciata dopo la rivolta, come anche è accaduto in Egitto. In Tunisia, in particolare, nel giugno del 2014la Galleria Itinerance di Parigi (Tour Paris, 13) alla quale è legato Mehdi Ben Cheikh ha realizzato nell’isola di Djerba il primo museo a cielo aperto, Djerbahood. Un’iniziativa impressionante, sorprendente, ironica che ha fatto rivivere il villaggio di El-Ryadh a due passi dalla celebre Sinagoga, la ġriba. Molti degli artisti internazionali che per un mese hanno lavorato en plein air si sono ritrovati ad esporre in questo luogo, dedicato in generale all’arte contemporanea e pitturato anche all’esterno. E’ un’iniziativa importante per Tunisi e la Tunisia che negli ultimi hanno stanno conoscendo un risveglio e un fermento delle arti plastiche e anche un modo per far vivere questo angolo della città che non è “meritevole” a priori di una visita, non essendo né turistico, né residenziali, né con monumenti e palazzi degni di nota.

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